Tra i maggiori obiettivi di sostenibilità delineati a livello europeo abbiamo: la biodiversità, le emissioni nette zero e la responsabilità sociale. Questi, insieme agli altri impegni in chiave ESG, hanno come fine quello di assicurare un futuro migliore al pianeta e ottenere rendimenti sostenibili nel lungo periodo.

Con le criticità generate dai cambiamenti climatici, occorrono progressi più rapidi e decisivi che limitino l’impatto di questi cambiamenti e il riscaldamento globale.

Sono molte le imprese che, ad oggi, hanno stabilito piani ad emissioni zero o proposte che compensino le emissioni investendo in energie rinnovabili, partendo dalla piantagione di alberi e usando tecnologie che catturano il carbonio. Ma non sono abbastanza solo le proposte, occorrono fatti.

Per identificare rischi e potenzialità in un mercato soggetto ad un rapido cambiamento, è utile integrare i fattori ambientali, sociali e di governance nelle strategie di investimento. Infatti, diversi asset manager hanno acquisito la consapevolezza che per ottenere maggiore redditività per i propri clienti, non bastano solo le caratteristiche finanziarie dell’investimento, si devono tenere in considerazione anche gli impatti ambientali e sociali.

Nascono così obblighi di confrontabilità degli investimenti ESG, al fine di rendere lo sviluppo dei mercati più organico, evitando fenomeni di greenwashing.

La lotta all’inquinamento può essere costosa, ma scegliere di non agire può avere costi molto superiori.

Chi mi conosce sa quanto ho a cuore l’innovazione, perché permette di migliorare le proprie competenze e di affinare la propria visione, rinnovando i modelli di business tradizionali, portandoli ad un nuovo livello.

Abbiamo il dovere di agire e offrire soluzioni che creino un futuro sostenibile, raggiungendo obiettivi sempre più ambiziosi e green.