Assicurazione e Metaverso

A CURA DI

Anche le assicurazioni hanno iniziato ad interessarsi al nuovo modello di realtà virtuale: il Metaverso. Tenendo conto che si parla di un mercato che entro un paio d’anni potrà raggiungere 800 miliardi di dollari, è comprensibile come oltre alle società, anche le assicurazioni abbiano cominciato ad investirci.

Siamo davanti alla costruzione di una realtà parallela, popolata da persone virtuali che si muovono, condividono esperienze e interagiscono tra loro, dando vita un nuovo tipo di connessione sociale.

Le regole e i potenziali scenari di questa realtà sono ancora in divenire, ma è evidente che anche il mondo assicurativo, come quello finanziario e bancario, non possa esimersi dal considerare il Metaverso all’interno della propria strategia distributiva, vendendolo come un canale possibile da sfruttare.

L’assicurazione del futuro ha così tra i suoi obiettivi quello di far interagire i dipendenti nel mondo virtuale, per poi dare la possibilità anche ai clienti di visitare le agenzie attraverso un visore di realtà virtuale. Oltre a ciò, quello che interessa concretamente alle compagnie assicurative è indagare e valutare i nuovi rischi che questa “realtà parallela” può generare, prendendo quindi in considerazione la cyberscurity e i cyber attack.

Essendo il Meraverso un campo non ancora regolamentato, pone inevitabilmente problemi sia di privacy che di sicurezza informativa. Questo perché la quantità di dati che vengono scambiati al suo interno è di molto maggiore rispetto alle attività virtuali.

Pensiamo all’identità digitale: è una grande sfida che racchiude l’identità online, quella offline e di conseguenza tutti i dati sensibili del singolo, compresi i metodi di pagamento. Informazioni che sono necessariamente da proteggere. 

Ogni individuo ha una vita in un ambiente virtuale, realtà dove acquistano rilevanza anche i beni virtualmente rappresentati, come gli NFT e altri asset digitali. Oggetti che si vorranno assicurare contro nuove tipologie di rischio, come l’impersonation (furto d’identità), l’attacco human joystick (nel metaverso si possono controllare la posizione degli utenti ed intercettarli nello spazio fisico), l’attacco chaperone (modifica dei confini dell’ambiente virtuale di un utente e potrebbe essere usata per danneggiarlo fisicamente), o i furti di criptovaluta. Per le aziende si parlerà invece di violazione del copyright, compromissione dell’integrità dei dati, fear of missing out.

Per arginare questi attacchi e proporre concrete polizze assicurative o misure preventive è utile affidarsi agli esperti del settore, nonché fidarsi del sistema di AI basata – tra gli altri – su privacy & security: un’AI responsabile che verifichi l’effettivo beneficio dei prodotti o servizi.

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